SIRACUSA – Oltre tremila persone e tanti applausi ieri sera al Teatro greco di Siracusa per il debutto di Sette contro Tebe di Eschilo con la regia di Marco Baliani.

L’opera che affronta un tema delicatissimo e di grande attualità come la guerra e mette in scena il dramma di una città assediata ha convinto e scosso il pubblico che ha gremito i gradoni del teatro siracusano nella prima serata del cinquantatreesimo ciclo di spettacoli classici allestiti dalla Fondazione Inda.

In scena, a raccontare la vicenda legata ai due fratelli Eteocle e Polinice che si uccidono l’un l’altro, sono stati Marco Foschi un “fragile” Eteocle, Anna Della Rosa che ha portato in scena l’inquietudine di Antigone, Aldo Ottobrino nel ruolo del messaggero, il “custode del teatro” Gianni Salvo e i ragazzi dell’Accademia d’arte del dramma antico che hanno ancora una volta dato prova di grande talento e professionalità.

In uno spettacolo “di corso, di azioni continue e movimenti” – come racconta Baliani – “è la paura la protagonista, una paura fomentata dai suoni, dal clamore e dagli echi dell’esercito nemico che circonda la città”. Di una Tebe che, come ha detto più volte il regista è come Aleppo o Mosul o nel passato Sarajevo. E proprio la parte sonora, con le musiche di Mirto Baliani “saranno determinanti, saranno loro a muovere i corpi, li assedieranno, li condurranno recalcitranti alla conclusione tragica del finale”.

La bellissima scenografia che si immerge nello splendido scenario del Teatro greco di Siracusa è di Carlo Sala, così come i costumi mentre i movimenti sono di Alessandra Fazzino. La traduzione del testo di Eschilo è di Giorgio Ieranò.

Dopo le emozioni vissute questa sera con Sette contro Tebe, stasera, alle 18,45, sarà la volta di Fenicie di Euripide con la regia di Valerio Binasco.

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